Venire evitati e non inclusi nei gruppi sociali perché ritenute persone troppo complesse è uno dei Superpower più stimolanti che ci sia per una persona Mixed.
Fluire tra una cultura e l’altra, tra mondi troppo spesso paralleli, dona alla maggior parte di noi una buona dose di empatia che ci permette di vivere a pieno le varie emozioni, cogliendone le sfumature. Il problema vero è che molti di noi non sa come gestire questa fortuna e si trova in una spirale che poi fluisce in un travaglio emotivo snervante.
Essere considerati “troppo complicati” in quanto persone Mixed può evocare una serie di emozioni, tra cui frustrazione, confusione e senso di incomprensione. Si può avere la sensazione che gli altri non siano in grado o non vogliano comprendere o apprezzare appieno la propria identità e le proprie esperienze.
Le persone Mixed spesso affrontano dinamiche culturali, razziali e sociali complesse, che a volte possono essere trascurate o ignorate dagli altri. Questa percezione di complessità può portare a sentimenti di isolamento o alla lotta per trovare un senso di appartenenza.
La maggior parte delle persone Mixed non sa cosa significhi far parte di una comunità in cui ci si possa sentire tranquilli o avere un senso di appartenenza. Anche nelle nostre stesse famiglie, spesso siamo diversi dai nostri genitori o parenti. Ci abbarbichiamo ai margini di altre comunità che possono accoglierci timidamente, ma nel profondo sospettiamo di non appartenere pienamente. Siamo cresciuti con così tanti ricordi di come le nostre esperienze ci segnino come estranei, che abbiamo iniziato a diffidare anche di noi stessi.
Sono qui per dirvi, dopo anni di indagini e approfondimento delle mie radici e della mia identità, che non deve essere per forza così. Ma da dove cominciamo, soprattutto se conosciamo a malapena altre persone Mixed?
Possiamo iniziare leggendo le storie degli altri. Non ce ne sono abbastanza, ma la situazione sta cambiando. E possiamo anche iniziare, in qualsiasi fase della vita, a scrivere i nostri racconti. In questo modo, possiamo iniziare a riconoscere come le nostre esperienze siano simili a quelle degli altri, ad esempio come alcuni tratti che abbiamo interiorizzato come nostri malesseri privati possano in realtà derivare da strutture sistemiche più ampie.
Inoltre, possiamo comprendere dove le nostre esperienze divergono, dove le nostre identità intersezionali e i relativi privilegi danno vita a storie uniche. Possiamo unirci a gruppi di affinità online o offline, trovare Mentori che rispecchino le nostre origini, aprirci alle nostre vulnerabilità e paure più profonde.
Possiamo imparare a riconoscere che a volte il cambiamento di forma ci danneggia, mentre altre volte ci apre la strada a nuove conversazioni. Possiamo iniziare, un piccolo passo alla volta, a rivendicare la nostra voce e la nostra storia come importanti e come parte essenziale del contributo alla conversazione, mentre diamo un nome al doppio mito e alla realtà della delle nostre pluri identità.
Essere persone complesse è un arricchimento per chiunque venga in contatto con le nostre esperienze perché si relazionerebbe con una molteplicità di sfaccettature, interessi diversificati, e una profonda ricchezza interiore. Si relazionerebbe ad approccio profondo nelle relazioni interpersonali, ad abilità preziose quali l’empatia, la comprensione e la capacità di mettersi nei panni degli altri.
Se fate una domanda a una persona complessa, non otterrete una risposta a monosillabi. Le persone complesse scendono nei dettagli e lasciano vagare la mente. Sono in grado di lavorare in multitasking mantenendo un occhio di riguardo per i dettagli e sanno navigare egregiamente in stati di flusso.
E’ importante che la società riconosca e celebri la ricca diversità delle identità Mixed e crei spazi in cui gli individui si sentano convalidati e accettati per quello che sono. Noi in Métissage Sangue Misto perseguiamo proprio questo spazio e ci avvaliamo della collaborazione di studiosi, ricercatori e Mentori che possano valorizzare questo aspetto della nostra personalità.
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